Quando si diventa genitori, una delle prime domande che ci si pone riguarda le abitudini legate alla nanna: come facilitare il sonno, come calmare il piccolo e quali strumenti possono davvero essere utili. Tra questi, il ciuccio è senza dubbio uno dei più diffusi. Ma quando bisogna iniziare a proporlo? E soprattutto: quando è giusto interromperne l’uso? Scopriamolo insieme.
Perché il ciuccio può essere utile durante il sonno
Negli ultimi anni diverse ricerche hanno identificato il ciuccio come un oggetto che può contribuire alla sicurezza del sonno. Le linee guida più aggiornate sottolineano che il suo utilizzo è associato a un minor rischio di SIDS, la sindrome della morte improvvisa del lattante.
Sebbene gli studiosi non abbiano ancora individuato con precisione il motivo per cui questo accade, l’effetto protettivo è considerato reale e significativo.
Per questo motivo, oggi i pediatri tendono a suggerirne l’uso durante il riposo, sia per i bambini nati a termine sia per i prematuri, e indipendentemente dal tipo di alimentazione. Non è una regola assoluta, ma una raccomandazione basata sull’idea di aumentare il livello di sicurezza nelle ore notturne.
Oltre a questo, il ciuccio svolge una funzione molto conosciuta dai genitori: calma e rassicura. La suzione non nutritiva aiuta a gestire i momenti di tensione, rilassa, regola il respiro e favorisce una condizione di benessere che spesso si traduce in un sonno più fluido e continuo.
Quando introdurre il ciuccio
Molte famiglie desiderano individuare il momento ideale per offrire il ciuccio al loro bambino. In generale, lo si può proporre già nelle prime settimane di vita, ma se allattate al seno è consigliabile aspettare che l’allattamento sia ben stabilizzato, così da non creare confusione nella suzione.
Se vi state chiedendo se un neonato può dormire con il ciuccio, la risposta è sì: può farlo, a patto che lo utilizzi spontaneamente. Ogni bambino, però, ha le sue esigenze. C’è chi lo accetta immediatamente e chi invece non lo vuole proprio. Entrambe le reazioni sono normali e non c’è alcun obbligo di insistere se non lo gradisce.
Come utilizzare il ciuccio in modo corretto durante la notte
Per sfruttare al meglio i benefici del ciuccio, è importante adottare alcune buone pratiche:
- Usatelo solo per favorire il sonno
Il ciuccio non dovrebbe diventare un mezzo per posticipare la poppata o contrastare il sonno agitato del neonato. Se mostra fame o irrequietezza legata al bisogno di nutrirsi, accoglietelo con una poppata e non con il ciuccio.
- Evitate qualsiasi tipo di laccetto
Per motivi di sicurezza, non è mai opportuno collegare il ciuccio al collo del bambino con cordini o nastri lunghi. Utilizzate, se necessario, clip omologate e con lunghezza ridotta.
- Se durante la notte cade, non sempre va rimesso
Aiutate il bambino solo se lo richiede esplicitamente. In molti casi i neonati continuano a dormire anche senza ciuccio, o imparano gradualmente a ritrovarlo da soli.
- Niente sostanze zuccherine
Applicare miele, zucchero o simili sul ciuccio è dannoso. Oltre a non essere necessario, favorisce la comparsa di carie anche durante la prima infanzia, quando i dentini non sono ancora spuntati o hanno appena iniziato a farlo.
Quando è il momento di interrompere l’uso del ciuccio
Il distacco dal ciuccio non deve essere improvviso. In media, il periodo ideale per iniziare a ridurne l’utilizzo si colloca tra i 18 e i 24 mesi ma verso i 3 anni, sarebbe preferibile abbandonarlo del tutto. Si tratta di una fase in cui i bambini sviluppano nuove modalità di consolazione e una maggiore capacità comunicativa.
L’importante è procedere in modo graduale limitandolo alla sola nanna e introducendo, in alternativa, nel sonno del vostro piccolo un oggetto transizionale, come un peluche morbido o una copertina.
Il ciuccio, se utilizzato in modo consapevole, può diventare un prezioso alleato sia per la nanna sia per il benessere emotivo del vostro bambino. Offre conforto, sostiene il rilassamento e può contribuire a un sonno più sicuro. La chiave è usarlo senza forzature, rispettando i tempi e le necessità del piccolo e accompagnandolo con delicatezza nel momento in cui sarà pronto a lasciarlo andare.
Ricordate però che la qualità del riposo dei bambini non dipende solo dalle abitudini, ma anche dall’ambiente in cui dormono. Per questo è importante creare uno spazio di nanna sicuro, confortevole e studiato per le loro esigenze.
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